Stress lavoro correlato: cos’è e come valutarlo

stress lavoro correlato

Lo stress da lavoro correlato e la sua valutazione è prevista all’interno di varie normative che regolano la sicurezza sul posto di lavoro e la salute, grazie al decreto legislativo n.81 emanato nel 2008 per riuscire a contrastare l’impatto che l’eccessivo stress può avere sul posto di lavoro, andando in questo modo a intaccare l’efficienza di un soggetto all’interno delle risorse umane.

Seppur esista questo decreto, la salute mentale sul posto del lavoro è ancora altamente sottovalutata, anche se dovrebbe essere un aspetto fondamentale da valutare all’interno del benessere dei dipendenti di un’azienda, in qualsiasi settore e non tenendo conto delle sue dimensioni.

Ancora oggi, la valutazione di questo criterio passa leggermente inosservata, portando in questo modo nel 2010 a un nuovo decreto legge che obbliga le aziende a sostenere un’attenta valutazione della correlazione tra stress e lavoro, sia per i dipendenti che per i lavoratori subordinati.

Grazie a questa valutazione specifica per il grado di stress, i datori di lavoro saranno in grado di prendere in considerazione questo parametro, riuscendo in questo modo a salvaguardare il benessere dei propri dipendenti e adottare, in caso di necessità, delle misure adeguate per ridurre i livelli di stress correlati, o perlomeno cercando di ridurli.

Cos’è lo stress da lavoro correlato

A questo scopo, infatti, il datore di lavoro può rivolgersi a dei collaboratori esterni dedicati alle aziende, oltre che a medici privati con queste specifiche competenze. L’obbligo nei confronti del dato di lavoro, inoltre, si estende a dover consultare in maniera preventiva un rappresentante in cui i lavoratori si identifichino in materia di sicurezza, che sia territoriale o all’interno dell’azienda stessa.

All’interno della valutazione dei rischi di un’azienda, infatti, non può mancare quella dello stress sul posto del lavoro, riuscendo in questo modo a ottenere i risultati necessari per riuscire a stilare nel modo corretto il DVR, cioè il documento ufficiale per la valutazione del rischio. Questa documentazione rappresenta una sintesi della normativa stessa.

Infatti, da qui è possibile identificare la valutazione dello stress correlato al lavoro stesso, evidenziando se il benessere dei dipendenti potrebbe causare una problematica difficilmente risolvibile e, di conseguenza, i migliori modi per riuscire ad affrontare il problema stesso.

Fortunatamente, a questo scopo esistono molti manuali e guide, che sapranno così indicare al datore di lavoro e all’azienda stessa la giusta strada da seguire per la risoluzione dei problemi, soprattutto all’interno di realtà di medie o piccole dimensioni.

Anche a livello europeo, oltre che nazionale, dal 2010 è stato promosso maggiormente il metodo per la risoluzione di questa problematica, sensibilizzando così maggiormente le aziende di grandi dimensioni e creando dei percorsi studiati appositamente per trovare le migliori pratiche.

Come gestire nel migliore dei modi le valutazioni per i dipendenti 

Nonostante tutte queste attività presenti oggi all’interno del mercato del lavoro e a livello aziendale stesso, questi problemi di stress e la sua correlazione con il lavoro stesso è pur sempre in aumento, come i casi che riguardano i dipendenti che sviluppano gravi problematiche.

La definizione di questa tipologia di stress arriva dall’istituto del lavoro INAIL stesso, che definisce lo stress correlato da lavoro come una problematica strettamente causata dall’attività stessa che si svolge sul lavoro, causando dei sintomi e delle manifestazioni in stretta correlazione con ciò che accade sul posto di lavoro.

Inoltre, questa problematica legata al benessere mentale del lavoratore non è assolutamente da considerare come una malattia, anche se può portare a sviluppare varie patologie correlate sia alla salute fisica che quella mentale, in base alla durata di queste problematiche o alla lora intensità.

La definizione stessa di questo stress è molto difficile da far passare dalla teoria alla pratica, in quanto viene considerata unicamente una parte delle varie patologie correlate a quelle a livello psicologico che possono presentarsi lavorativamente, correlate appunto all’organizzazione stessa dei propri impegni sul lavoro.

Alcune dinamiche che si innescano sul luogo di lavoro, infatti, possono generare questo stress correlato, che può nascere a causa delle relazioni con i colleghi, con il datore di lavoro, con l’ambiente lavorativo stesso o con i superiori in generale. Molto spesso, infatti, si tende a non dare peso ad alcune dinamiche, che possono decisamente influire sul benessere sul posto di lavoro.

Monitorare lo stress correlato sul lavoro 

Tra le dinamiche più diffuse che possono portare a sviluppare lo stress lavorativo correlato, c’è ad esempio il mobbing. Inoltre, in Europa esiste già una legge che regola questa problematica, ma in Italia non è ancora stata messa in atto dalle varie organizzazioni, a parte qualche caso sporadico, in cui però è sempre necessario che intervengano nei sostegni esterni, come a livello di sindacato.

In Italia, infatti, per poter parlare di mobbing è necessario che sussistano alcuni casi particolari, con documentazioni oggettive e che possano essere trascritte, riuscendo in questo modo a sopperire alle varie incongruenze che possono presentarsi sul posto di lavoro, riconoscendole come tali anche in modo duraturo e documentabile.

Inoltre, per poter eseguire questo tipo di valutazione dell’impatto che ha lo stress sul posto di lavoro, è necessario che vengano allarmate le asl di competenza territoriale, riuscendo in questo modo a segnalare nel modo opportuno le casistiche, svolgendo inoltre delle visite volte a una diagnosi di questo stress correlato al lavoro stesso.

In base alle statistiche degli ultimi anni, i tempi per l’attesa per queste valutazioni possono essere anche di oltre 6 mesi, in quanto le richieste sono sempre maggiori. Dal 2013, inoltre, i costi per far fronte alla risoluzione di questo stress sono state maggiori per quelle dovute alle singole malattie di ogni lavoratore.

Inoltre, è stato riscontrato che un soggetto presente sul posto di lavoro ma non produttivo nell’azienda, possa costare all’attività stessa molto di più di un dipendente in malattia a causa dallo stress.

Cosa comporta questa problematica all’interno dell’azienda 

Inoltre, a questo dato è da aggiungere la mancanza stessa di produttività, che può portare a una cattiva gestione stessa dei vari procedimenti per ottenere le cure, perdendo in questo modo la sua stessa credibilità.

Nella maggior parte dei casi, è stato evidenziato che queste problematiche vengono risolte attraverso la psichiatria e la terapia comportamentale, dando così ulteriori costi da affrontare. Lo stress sul lavoro, quindi, non provoca solo dei danni al benessere, ma anche a livello economico all’interno dell’azienda stessa.

A livello aziendale, quindi, è ovvio che sopraggiungano delle problematiche che vanno affrontate per riuscire nel migliore dei modi a risolvere i problemi. Partendo dall’aspetto culturale stesso della faccenda, non sempre è facile riuscire ad affrontare questo tema sul posto del lavoro, in quanto per qualcuno potrebbe anche trattarsi di un ambiente ostile.

Gli esiti non sempre possono essere prevedibili, ed è quindi necessario prendere per tempo questa problematica, non riducendo il tutto a dei test che poi andranno a loro volta archiviati in delle documentazioni, che di per se hanno poco senso per la risoluzione effettiva dei problemi.

A livello strategico, invece, è molto importante adattare la propria politica aziendale, come ormai accade nella maggior parte dei paesi della comunità Europea. Infatti, come ben si sa più che curare è molto più utile prevenire, sia nell’ottica del benessere dei propri dipendenti che per evitare le spese della malattia.

Sanzioni a cui incorre il datore di lavoro

In questo modo, non solo i costi verranno abbattuti, ma si riuscirà ad agire anche sul benessere e sull’operatività stessa dei dipendenti della propria azienda. Nel nostro paese, la maggior parte delle volte, questo stress correlato da lavoro viene gestito attraverso strutture mediche.

Se si pensa di soffrire di questa problematica, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico curante, e in secondo luogo a un avvocato, agendo così nei confronti dell’azienda che non ha saputo dare il supporto necessari, rientrando nei costi che si sono affrontati per la terapia.

A livello di sanzioni, c’è un obbligo per il datore di lavoro a livello sia civile che penale nel caso ci fossero degli adempimenti non compiuti, come la valutazione dello stress lavoro correlato stesso e la compilazione di determinati documenti.Le penali possono andare dai 2000 ai 6000 euro, fino ad arrivare all’arresto fino ai 6 mesi.

Queste sanzioni possono essere emesse anche in caso di compilazione incompleta delle misure per la prevenzione del programma delle necessarie procedure per arginare lo stress. La mancanza dell’inserimento delle mansioni può causare queste sanzioni, che variano a seconda della gravità dell’omissione.

Anche in caso non venga consultato il rappresentante dei lavoratori per quanto riguarda la sicurezza e la mancata o sufficiente formazione dei dipendenti in merito ai rischi dello stress sul lavoro può portare a delle sanzioni.

Il modo corretto per intervenire

Per queste ragioni, è necessario comprendere come valutare nel migliore dei modi e gestire di conseguenza lo stress che può sopraggiungere sul lavoro, supportando in questo modo il benessere dei propri dipendenti ed evitando in questo modo le sanzioni che possono sopraggiungere.

È infatti possibile attuare un piano per l’intervento e il monitoraggio dello stress sul lavoro correlato, oltre che ottimizzare così la valutazione necessaria per redigere determinati documenti. Dal 2015, infatti, sono stati fatti enormi passi in avanti da questo punto di vista, diramando programmi molto più attivi per la verifica di determinate caratteristiche.

Infatti, è necessario che il datore di lavoro somministri questo test e formi correttamente attraverso la fruizione di corsi i suoi dipendenti, in questo modo sarà possibile non incorrere a un alto livello di rischio a livello psicologico sul lavoro, evitando inoltre inadempienze e le relative sanzioni.

Oggi, i controlli a riguardo sono molto rigidi e permettono di migliorare la qualità del lavoro costantemente, oltre che riuscire in questo modo a supportare attivamente e migliorare gli ambienti di lavoro e i rapporti tra dipendenti e superiori, evitando in questo modo attriti.

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