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Ciao e benvenuto nel nostro blog, oggi parleremo di attacco ischemico transitorio stress. Infatti devi sapere cosa che molte persone tendono a tralasciare che lo stress è una delle principali cause di moltissime patologie e situazioni che possono invadere la nostra vita.
La stress e le condizioni generali che questo causa non dovrebbero mai essere lasciate li e trascurate, perché infatti potrebbero andare a causare altre problematiche molto più gravi. Come appunto essere la vera causa dell’attacco ischemico transitorio stress.
Se sei capitato sul nostro blog e proprio all’interno del nostro articolo allora è perché evidentemente stai cercando di sapere di più su quanto riguarda questa patologia e questa precisa condizione. Ma un altro motivo che avrebbe potuto portarti qui è una ricerca ben precisa di parole come per esempio attacco ischemico transitorio da stress oppure stress e attacco ischemico transitorio.
Insomma ci possono essere oltre un milione di motivi per cui sei qui, compresa anche la semplice curiosità. Ma una cosa è certa al termine di questo articolo saprai veramente tutto sulla condizione dell’attacco ischemico transitorio stress.
La prevenzione in questo caso è un fattore fondamentale infatti tra i fattori che potrebbero andare a generare questa problematica ci sono anche quelle congenite e quindi potresti anche essere una persona soggetta a questo problema grazie ai geni che ti sono stati tramandati.
Ma senza entrare ancora troppo nel dettaglio perché vogliamo cominciare a piccoli passi per arrivare fino a darti tutti i dettagli di questa patologia. Quindi se sei pronto mettiti comodo e buona lettura.
Attacco ischemico transitorio da stress le generalità sull’argomento
Un attacco ischemico transitorio stress può anche essere semplicemente chiamato TIA. Si tratta di un deficit neurologico temporaneo ma soprattutto reversibile che viene generalmente causato da una riduzione transitoria del flusso sanguigno all’interno del cervello.
L’attacco ischemico transitorio stress per cause, sintomi e segnali è molto simile all’ictus di tipo ischemico. Con l’unica differenza che in questo caso il deficit neurologico non è permanente come invece avviene nell’ictus ma anche in questo caso transitorio e reversibile.
Come abbiamo detto un attacco ischemico transitorio stress non va a causare danni permanenti al cervello ma comunque non va mai trascurato. Questo infatti, potrebbe essere il primo indizio che sta ad indicare una predisposizione all’ictus, che può anche essere letale.
Fare ad una accurata diagnosi si potrebbe risalire all’anomalia vascolare che ha determinato il TIA e in base a questi risultati si può anche impostare una terapia. Terapia che a tutti gli effetti trova due strade: la cura farmacologica o quella chirurgica.
Inoltre è importante dire e tenere anche bene a mente che la prevenzione dei fattori di rischio e un’attenta cura allo stile di vita possono risultare fondamentali per andare ad evitare il peggioramento della situazione e anche dell’eventuale insorgenza di ictus.
L’attacco ischemico transitorio stress è una particolare forma di ictus ischemico che sta ad indicare l’ostruzione dovuta a un coagulo di sangue. Può verificarsi in un’arteria cerebrale ma anche a livello delle carotidi e andare così a creare dei seri danni.
Stress e attacco ischemico transitorio: che cos’è esattamente il TIA?
Come abbiamo detto il secondo nome dell’attacco ischemico transitorio stress è TIA e ormai dovresti aver capito che si tratta di una forma di ictus ischemico. Tuttavia le sue manifestazioni a livello cerebrale sono temporanee infatti tutti i segni e i sintomi si risolvono spontaneamente nell’arco di un tempo breve che oscillano dai pochi minuti fino ad arrivare anche a ventiquattro ore.
Nonostante il suo carattere transitorio l’attacco ischemico non deve essere certo sottovalutato. Questo perché non solo potrebbe ripresentarsi ma molto spesso è il primo segnale che indica che nel nostro cervello c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe e quindi si potrebbe anche verificare un vero e proprio ictus.
L’ictus rappresenta una grave condizione patologica, e viene provocata da un insufficiente o mancato afflusso sanguigno all’interno del cervello. Questo può andare a causare di conseguenza la morte, più veloce o lenta, di un tessuto cerebrale a causa della mancanza di ossigeno e dei nutrienti.
Inoltre può anche causare la perdita delle capacità motorie connesse all’area del cervello interessata. Un ictus viene definito ischemico quando all’origine del disturbo si trova un’ostacolo all’interno dei vasi arteriosi cerebrali, impedendo di conseguenza la normale irrorazione dei tessuti cerebrali da parte del sangue.
L’ostacolo in questione può essere rappresentato da un coagulo di sangue mobile, conosciuto anche come embolo oppure ancorato alla parete dei vasi sanguigni, il cosiddetto trombo. L’embolo molto spesso trova la sua origine nel cuore, al contrario invece il trombo, può formarsi all’interno di un vaso arterioso del cervello, ma anche in una carotide o all’interno di un’arteria vertebrale che avviene solitamente dopo la rottura di una placca arteriosclerotica.
Epidemiologia dell’attacco ischemico transitorio stress
In questi casi è difficile andare a fornire un dato preciso per quanto riguarda la relativa incidenza dell’attacco ischemico transitorio stress. Perché trattandosi come dice il termine stesso di un evento transitorio la persona che ne presenta uno non se ne cura minimamente e il disturbo passa inosservato.
I dati che vengono annualmente raccolti e il valore calcolato per quanto riguarda l’Italia ai aggira intorno a un caso ogni mille abitanti. Quindi se andiamo a considerare invece l’intera popolazione ci sono circa sessantamila episodi all’anno.
L’attacco ischemico transitorio stress è una forma particolare di ictus, ma hanno comunque diversi aspetti epidemiologici in comune. Infatti da tutte le nostre ricerche possiamo concludere che:
- Il Tia colpisce maggiormente le persone anziane, infatti più del 75% di persone affette da TIA hanno oltre i sessantacinque anni;
- Il TIA colpisce molto di più gli uomini che le donne, soprattutto prima di raggiunge un’età avanzata;
- Le persone di etnia africana, caraibica o asiatica a causa di alcune predisposizioni genetiche sono più colpite da TIA che inoltre viene aggravato da diabete e malattie al cuore.
Un’altra cosa da sapere e da tenere in considerazione è che le persone che sono colpite da un attacco ischemico transitorio stress hanno molte più probabilità di avere in futuro degli episodi simili o addirittura un vero e proprio ictus. Secondo alcuni studi infatti circa un caso su cinque di ictus viene preceduto da almeno un episodio di TIA.
Quali sono le cause che portano ad avere un episodio di TIA?
Arrivato a questo punto dell’articolo dovresti aver ormai capito che il TIA viene causato dall’ostruzione del flusso sanguigno all’interno del cervello in un’area che può essere più o meo estesa. L’interruzione di questo afflusso potrebbe essere causata da un deficit che è direttamente legato alla presenza di un trombo o di un embolo all’interno di un vaso arterioso oppure delle carotidi.
In una condizione come quella sopradescritta, le cellule del cervello non vengono più correttamente irrorate di sangue e quindi anche di nutrimento e di ossigeno. Di conseguenza entrano in uno stato di sofferenza che può anche portarle alla morte che può anche avvenire più o meno lentamente.
I fattori di rischio che possono incidere su un attacco ischemico transitorio stress sono numerosi ed è importante conoscerli in modo da andare ad intervenire qualora si facesse qualcosa di sbagliato. Questo è altrettanto importante perché in questo modo si può andare a prevenire e curare tutti i sintomi prima che avvenga un TIA.
Per quanto riguarda il TIA comunque ci sono due categorie di fattori principali e si suddividono in: potenzialmente trattabili e quelli non trattabili. Ma tra i fattori di rischio trattabili ci sono tutte quelle circostanze per le quali ovviamente un rimedio esiste, che possa essere farmacologico oppure comportamentale.
Per fare un esempio prendiamo il diabete che può essere curato con i farmaci che con uno stile di vita sano.
Attacco ischemico transitorio stress: i fattori di rischio
Qui di seguito trovi un elenco dei fattori di rischio non trattabili:
- Anemia falciforme, in questo caso infatti i globuli rossi a causa della loro forma a mezza luna vanno a formare agglomerati che vanno ad ostruire i vasi sanguigni.
- L’etnia, come abbiamo visto la popolazione africana, quella asiatica e caraibica sono più predisposte.
- Il sesso infatti un attacco ischemico transitorio stress è più frequenti nei maschi.
- La genetica, ecco perché è importante conoscere le malattie e le patologie dei propri cari.
- Infine l’età superiore ai 55-60 anni.
Tra i fattori di rischio trattabili invece troviamo:
- Gli elevati livelli di omocisteina nel sangue;
- L’uso di droghe come per esempio cocaina o metanfetamine;
- L’eccesso di alcol;
- La pillola anticoncezionale o comunque le ormonoterapie a base di estrogeni;
- L’obesità e anche il sovrappeso;
- Il colesterolo alto;
- L’inattività fisica;
- Il diabete;
- Le malattie della carotide;
- Il fumo compreso quello passivo;
- L’ipertensione
- Le malattie cardiovascolari comprese le cardiopatie.
Tra tutti questi c’è sicuramente qualcosa che puoi fare per andare a cercare di migliorare il tuo stile di vita che comprende ovviamente un’alimentazione sana e corretta. Ecco perché noi di GabaMed sottolineiamo in ogni nostro articolo quanto sia importante contattare un medico.
Se hai avuto in famiglia degli episodi di TIA è opportuno fare tutte le dovute analisi infatti la prevenzione è la cura stessa a questo tipo di attacchi ischemici.
Attacco ischemico transitorio stress: quali sono i sintomi?
In questa parte dell’articolo ti invitiamo a fare particolare attenzione perché è fondamentale saper riconoscere i sintomi e i segni del TIA, per capire se eventualmente si sta avendo un attacco. Devi sapere però che a volte un attacco ischemico transitorio stress può anche passare inosservato.
Comunque bisogna sempre stare sull’attenti quando si parla di TIA perché come ti abbiamo detto poco fa una persona su cinque può essere colpita da ictus se ha avuto un TIA in precedenza. Ecco perché l’attacco ischemico transitorio stress può essere considerato un vero campanello d’allarme che deve essere preso sempre in considerazione.
Per andare a verificare se c’è stato un TIA oppure no ci sono anche determinati esame del sangue che vanno fatti come per esempio:
- viene misurata la capacità di coagulazione del sangue, se il sangue forma molto facilmente dei coaguli ci sarà più possibilità di avere emboli e trombi.
- La pressione troppo alta è una delle principali cause di TIA;
- I livelli di colesterolo sono molto spesso associati all’attacco ischemico transitorio stress;
- Si misura anche la glicemia perché il diabete è uno delle principali cause del TIA
- Infine i livelli di omocisteina che porta anche dei disturbi cardiovascolari più generali.
Successivamente vengono fatto anche degli esami strumentali che vanno a fornire dei dati più chiari sulle eventuali cause. Come per esempio:
- Una TAC diretta o anche un’angio-TAC;
- Una risonanza magnetica nucleare;
- Ecografia carotidea;
- Angiografia cerebrale;
- Ecocardiogramma di tipo transesofageo e transtoracico.
Tuttavia i trattamenti possono essere di tipo farmacologico e chirurgico.
Attacco ischemico transitorio stress: le nostre conclusioni finali
Siamo ormai arrivati al termine del nostro articolo e possiamo in definitiva dire che ormai sai davvero tutto per quanto riguarda l’attacco ischemico transitorio stress. Arrivato a questo punto della lettura dovresti aver compreso quanto sia importante riconoscere questo tipo di attacco, soprattutto per il futuro.
Molto importante è anche controllare i livelli di stress perché come abbiamo visto l’ipertensione può essere una causa che porta ad avere un attacco ischemico. Infatti è molto importante all’interno delle nostre vite mantenere un certo controllo.
All’interno del nostro blog teniamo in particolar modo al tema dello stress ecco perché ci teniamo molto a informarti che puoi abbassare i livelli di stress applicando delle semplici regole di felicità all’interno della tua ruotine quotidiana. Un piccolo esempio potrebbe essere iniziare a praticare le tecniche di rilassamento oppure anche un po’ di attività fisica aerobica.
In entrambi i casi il corpo verrà stimolato a produrre endorfine che sono anche conosciuti come gli ormoni della felicità di conseguenza si potrà aiutare il corpo a migliorare le proprie condizioni fisiche. Inoltre ti invitiamo anche a fare dei controlli durante tutto l’arco dell’anno ma puoi comunque consultare il tuo medico di fiducia.
Se vuoi anche sapere qualcosa in più rispetto alle tecniche di rilassamento come lo yoga e la meditazione e soprattutto riguardo lo stress puoi comunque affidarti al nostro blog dove troverai molte cose interessanti e anche all’interno dei nostri canali social che sono costantemente aggiornati.